Dal dibattito alla regolamentazione: reporting per un futuro sostenibile
L’acronimo ESG (Ambientale, Sociale, Governance) è sempre più centrale nei dibattiti pubblici, guidando l’attenzione della Commissione europea e delle istituzioni verso la regolamentazione dettagliata di questo settore.
Il Consiglio europeo ha ufficialmente approvato la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), una direttiva che impone alle grandi imprese europee con oltre 500 dipendenti di redigere report dettagliati sulle questioni di sostenibilità, riflettendo un impegno crescente per la trasparenza e la responsabilità aziendale.
Il nuovo scenario della sostenibilità aziendale
ll 16 dicembre 2022 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale dell’UE la Direttiva n. 2022/2464 riguardante la rendicontazione societaria di sostenibilità, modificativa della Direttiva 2013/34/UE, concernente l’obbligo di comunicazione di informazioni di carattere non finanziario per imprese di grandi dimensioni, che gli Stati membri dovranno recepire entro il 6 luglio 2024.
Essa sostituirà la direttiva 2014/95/EU (Non Financial Reporting Directive NFRD ) con lo scopo di:
- allargare il numero di imprese coinvolte,
- introdurre degli standard comuni di reporting
- e allinearli con le normative UE sulla finanza sostenibile.
Le novità
Nel dettaglio, il nuovo resoconto di sostenibilità, dovrà essere parte integrante della relazione sulla gestione nel fascicolo di bilancio della singola azienda, dovrà fornire la descrizione del modello e della strategia aziendale, fornendo dettagli su:
- la gestione dei rischi e delle opportunità connessi alle questioni di sostenibilità;
- i piani dell’impresa, incluse le azioni attuative e i relativi piani finanziari e di investimento volti a garantire la compatibilità del modello e della strategia con la transizione verso un’economia sostenibile;
- le modalità con cui il modello e la strategia tengono conto degli interessi degli stakeholders rilevanti;
- le modalità di attuazione della strategia, nell’ambito della sostenibilità;
- la descrizione degli obiettivi ESG individuati dall’impresa e dei progressi nel loro raggiungimento;
- la descrizione del ruolo degli organi di amministrazione, gestione e controllo in relazione alle questioni ESG e informazioni sull’esistenza di sistemi di incentivi connessi alle questioni di sostenibilità;
- la descrizione delle politiche di sostenibilità dell’impresa;
- la descrizione delle procedure di due diligence di sostenibilità;
- la descrizione dei principali impatti negativi, legati alle attività dell’impresa e alla sua catena del valore e delle azioni intraprese per identificare e monitorare tali impatti, nonché per prevenire e mitigarne gli effetti;
- la descrizione dei principali rischi connessi alle questioni di sostenibilità e le modalità di gestione adottate;
- indicatori e KPI per tutte le precedenti informazioni.
CSRD e standard di rendicontazione specifici per le PMI
Occorre segnalare che per le PMI saranno introdotti degli standard di rendicontazione specifici, in modo da tener conto delle loro esigenze e caratteristiche.
L’EFRAG sta inoltre sviluppando una proposta per l’adozione di standard volontari e non giuridicamente vincolanti di rendicontazione della sostenibilità (VSRS) da applicare alle piccole e medie imprese che non rientrano nell’ambito di applicazione della CSRD. Tali standard, applicando i principi di informativa ESRS con il massimo grado di proporzionalità e semplificazione, mirano ad essere supporto per le PMI non quotate nell’inizio del loro percorso di sostenibilità ed un punto di riferimento per le controparti nella catena del valore e per i finanziatori.
L’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) è responsabile dello sviluppo degli standard europei, sulla base della consulenza tecnica di diverse agenzie europee. (ESRS)
Gli standard adottati dalla Commissione europea si basano sulla consulenza tecnica dell’EFRAG, un organismo consultivo indipendente e multilaterale, finanziato dall’UE.
In fase di realizzazione, sono stati coinvolti investitori, aziende, revisori dei conti, sindacati, accademici e organismi normativi.
All’inizio del 2023, la Commissione ha consultato gli Stati membri sulle proposte di standard presentati dall’EFRAG, coinvolgendo anche le autorità europee di vigilanza e altre istituzioni, come l’Agenzia europea dell’ambiente, l’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali, la Banca centrale europea, il comitato degli organismi europei di vigilanza in materia di audit e la piattaforma sulla finanza sostenibile.
Allineamento tra ESRS e gli standard dell’International Sustainability Standards Board (ISSB)e la Global Reporting Initiative (GRI)
La Commissione ha inoltre lavorato per garantire un alto livello di all’allineamento tra ESRS e gli standard dell’International Sustainability Standards Board (ISSB)e la Global Reporting Initiative (GRI. In questo caso, l’obiettivo è garantire un buon grado di interoperabilità tra gli standard dell’UE e quelli globali, al fine di evitare doppie segnalazioni da parte delle imprese.
Standard ESRS: le principali novità introdotte dall’UE
Gli ESRS obbligano le aziende a riferire:
- sia sul loro impatto sulle persone e sull’ambiente
- sia su come le questioni sociali e ambientali creino rischi e opportunità finanziarie per l’azienda
La CSRD introduce cioè il nuovo concetto di “doppia rilevanza” (o “doppia materialità”) in virtù del quale le imprese dovranno fornire informazioni:
- sia in merito all’impatto delle proprie attività sulle persone e sull’ambiente (approccio inside-out),
- sia riguardo al modo in cui le questioni di sostenibilità incidono su di esse, sui loro risultati e sulla loro situazione (approccio outside-in).
L’adozione del formato elettronico unico di comunicazione
Un aspetto innovativo e unificante sarà l’adozione del formato elettronico unico di comunicazione. La direttiva CSRD introduce l’obbligo di redigere il bilancio e la relazione sulla gestione in formato XHTML e di contrassegnare tramite tag le informazioni sulla sostenibilità. Tale sistema di “marcatura digitale” sarà strettamente connesso alla implementazione del “Punto di accesso unico europeo” (ESAP).
Calendario di entrata in vigore dei nuovi obblighi
Di seguito le date di pubblicazione obbligatoria dei report di sostenibilità secondo la CSRD:
- società quotate con oltre 500 dipendenti: a partire da gennaio 2025 pubblicheranno il bilancio di sostenibilità riferito all’anno fiscale 2024;
- grandi società non quotate: a partire da gennaio 2026 pubblicheranno il bilancio di sostenibilità riferito all’anno fiscale 2025;
- PMI quotate sui mercati finanziari: a partire da gennaio 2027 pubblicheranno il bilancio di sostenibilità riferito all’anno fiscale 2026;
- società extra-europee che generino un fatturato di almeno € 150 Milioni all’interno dell’Unione Europea: a partire da gennaio 2029 pubblicheranno il bilancio di sostenibilità riferito all’anno fiscale 2028.
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